Il 31 maggio a Praga, presso l’Istituto Italiano di Cultura (Vltašska 34, Praga 1) è stata aperta al pubblico la mostra di Manuel Bonfanti, intitolata “Il paesaggio oltre la crisi”. L’iniziativa - patrocinata dall’Ambasciata d’Italia, dall’Istituto Italiano di Cultura e dalla onlus Assis - è promossa dall’Italian Business Center di Praga. Il catalogo, edito da Progetto RC, contiene un testo critico di Ivan Quaroni.
Attraverso una cinquantina di opere, prevalentemente di medie e grandi dimensioni, e una grande installazione site specific, dove dialogano suono e pittura, l’artista apre un confronto con la città di Praga, tentando di coglierne l’anima attraverso uno sguardo insieme spirituale e pop.
Le opere ispirate al paesaggio della capitale Boema e al rapporto che questa intrattiene con l’industria della produzione di beni e servizi, sono state realizzate con varie tecniche, tra le quali l’olio su tela e la tecnica mista. L’autore ha in gran parte realizzato le opere della mostra proprio a Praga, traendo beneficio dalle atmosfere di un paesaggio urbano unico al mondo, dove l’architettura gotica del passato convive con i brand e i marchi delle multinazionali, un mix di tradizione e cultura globale, di magia e innovazione, che ben si riflette anche nell’attitudine di Manuel Bonfanti, artista capace di coniugare l’interesse per la dimensione spirituale con una sensibilità pop contemporanea.
Con questa mostra, Bonfanti invita l’osservatore a riflettere sui temi che la crisi economica inesorabilmente ci pone di fronte, rilanciando il ruolo della cultura, elemento in grado di portare un beneficio per il superamento di un momento difficile per l’Europa sia sul piano economico che sociale. L’obiettivo dell’artista è, dunque quello di tornare a parlare di arte e di cultura come elementi fondanti di ogni società civile. Per farlo ha scelto una città come Praga perché rappresenta il cuore pulsante dell’Europa continentale e, allo stesso tempo, il simbolo di una nazione in espansione, che cresce nonostante la crisi globale.
La mostra, in esposizione sino al prossimo 31 luglio, sarà inaugurata officialmente il 25 giugno, sempre nell’Istituto Italiano di Cultura.